la Storia della Villa


Testimonianza viva della sua stessa storia, Villa dell'Annunziata è un contenitore d'arte e un museo. Un luogo incontaminato dove soggiornare sulle orme di San Francesco.


Come testimoniano i suoi seminterrati, la Villa è risalente al XIV secolo ed era la sede di uno dei più antichi conventi dei Cappuccini del Lazio e la piccola cappella, tutt’ora esistente, ne è la prova tangibile.

Questa Chiesetta affaccia sulla vecchia Via Boschiva, che saliva al luogo dove San Francesco, durante la sua permanenza nella valle reatina, ispirato dalla natura, scrisse il Cantico delle Creature e passò la convalescenza dopo l’intervento per la grave malattia agli occhi; lì dove oggi sorge il Santuario de La Foresta, luogo di culto fin dall’antichità.

Questi luoghi sono fortemente segnati dalla presenza di Francesco, che qui, compì anche il Miracolo dell’Uva, forse proprio tra i vigneti di Villa dell’Annunziata, che ancora oggi miracolosamente riappaiono nel giardino non coltivato della Villa.

Che la dimora fosse in qualche modo legata alla lavorazione del vino, lo testimonia anche una straordinaria grotta che si snoda sotto la Villa per 40 mt fino ad una profondità di 9, con un percorso che porta ancora le impronte dei tini che lo conservavano.



"Qui fresca l'acqua mormora tra i rami dei meli: il luogo è all'ombra di roseti, dallo stormire delle foglie nasce profonda quiete. Qui il prato ove meriggiano i cavalli è tutto fiori della primavera e gli aneti vi odorano savi."


Non ci sono notizie riguardo all’utilizzo privato della Villa ma è storia che nel 1622, il marchese Vecchiarelli l’acquista dai Florio e che nel primo rinascimento, tutte le famiglie della nobiltà romana si stabilirono nei castelli della valle reatina.

È probabile che, prima di divenire la ricca residenza di campagna del Vecchiarelli, la Villa abbia assunto il ruolo di casa-torre a scopo difensivo, come testimoniato dalle garitte, dalla piccola torretta, da poco ripristinata e dall’alto muro che ancora oggi la circonda.

Nel 1866 la Villa passa alla famiglia Napoleoni che intraprende un grandioso lavoro di restauro e di straordinaria affrescatura, fatta di decori e trompe l’oeuil. Sicuramente di quest’epoca sono l’orangerie per il ricovero delle piante ornamentali e la depandance che sorge sopra i resti del vecchio convento con la cappellina.

Viene anche piantata l'alta palma che ancor oggi svetta davanti la limonaia insieme ad un mastodontico leccio e un antichissimo corbezzolo.


Inizia da qui il tuo soggiorno