Sulle ormedi S. Francesco
A soli 2 km dalla Villa, percorrendo la via boschiva, si arriva al luogo dove Francesco, durante la sua permanenza nella valle reatina, ispirato dalla natura dei luoghi, scrisse il Cantico delle Creature. Qui trascorse anche la sua convalescenza dopo l'intervento per la grave malattia agli occhi, proprio dove oggi sorge il Santuario de La Foresta.
Sono anche i luoghi in cui Francesco compì il Miracolo dell'uva, e la Villa, in antico circondata da vigneti che ancor oggi riappaiono all'improvviso nel giardino non coltivato, è uno dei pochi luoghi dell'area, circondati da terreni idonei in cui si conserva un'antica cappella.
ammira la Villa
Il Miracolo
dell'uva
di S. Francesco
Un giorno San Francesco camminava alla volta di Rieti, ma quando giunse alle porte della città, la folla era così tanta che egli non volle entrarvi. Se ne andò allora ad una chiesa che si trovava a circa due miglia dalle mura.
La folla che lo seguiva per vederlo e per ascoltare la sua parola, per rifocillarsi, coglieva l'uva dalla vigna che circondava la casa del prete di quella chiesa. Costui era disperato per il danno che subiva e quasi si era pentito di aver dato ospitalità al Santo.
Ma il Signore rivelò il dispiacere del povero prete a Francesco e questi chiamò a sé il pretino e gli chiese:
"Carissimo Padre, quante botticelle di vino ti rende questa vigna negli anni migliori?"
"Dodici" rispose il prete.
"Io ti prego allora - disse il Santo - di sopportare pazientemente, per i giorni che io desidero rimanere qui, che tutti possano cogliere quest'uva. Da parte di Gesù, ti prometto che la vigna ti renderà non dodici, ma venti botticelle!"
Per diversi giorni fu un andare e venire di gente. Tutti coglievano l'uva e, alla fine, quando S. Francesco se ne andò, rimasero sui tralci solo pochi grappoli. Venuto il tempo della vendemmia, il prete raccolse quel poco o nulla che era rimasto, lo mise nel tino e lo pigiò. Quando fu il tempo della spillatura, il buon prete cavò il vino nuovo e, come gli aveva promesso il grande Santo, riempì venti botticelle di vino squisito.
La Chiesetta
La Chiesetta di Villa dell'Annunziata, che affaccia sulla via boschiva, doveva essere dedicata alla Madonna Assunta in cielo, perché all'Assunta erano devoti i padri Cappuccini; inoltre in questa piccola cappella doveva essere esposto il quadro dedicato all'Assunta che oggi si trova al Convento dei Cappuccini di Rieti.
Anche oggi il quadro del XVIII secolo che campeggia sull'altare della piccola chiesetta è dedicato alla Madonna Assunta in cielo. La cappellina, con le sue pitture parietali, così come oggi le vediamo, è relativa al grosso intervento di restauro operato nella seconda metà del XIX secolo da uno degli ultimi proprietari.